Non più vendere a tutti i costi ciò che si produce, ma produrre quello che si è in grado di distribuire: così il marketing, da un po’ di tempo a questa parte, approda perfino sui dischi e sulle tracce musicali. L’obiettivo è sempre quello di mirare alla diffusione su ampia scala dei propri brani, mediante condivisioni, vendite e altre strategie.
Negli ultimi anni, infatti, gli acquisti in questo settore hanno subito un calo considerevole presso i negozi fisici, con chiusura di svariati punti vendita e contemporanea diffusione online di compilation e brani di vario genere in piattaforme quali Spotify, Google Pay, iTunes, etc… Questo è un vantaggio non solo per chi acquista delle incisioni musicali, ma anche per voi, che vorreste vendere le vostre tracce in completa autonomia, aggirando il più possibile le intermediazioni e massimizzando i profitti.
Da sempre, il marketing discografico mira a promuovere e distribuire al grande pubblico la musica dei talenti emergenti e di quelli affermati. Trascorsa l’epoca dei dischi, c’è stato un momento storico nel quale audiocassette e CD popolavano il mercato del settore: un periodo di transizione che ha portato, sul finire degli anni Ottanta, all’evoluzione verso il formato MPEG, definito successivamente come MP3. L’avvento contemporaneo di Internet è stato un’arma a doppio taglio:
Nel 2008 la fruizione delle tracce in streaming prese il sopravvento e, ad oggi, copre circa la metà di tutta la produzione musicale digitale. Spotify, pioniera nel settore, è rimasta la piattaforma leader indiscussa, nonostante la nascita di vari competitors negli ultimi anni. Oltre a farvi accedere in modo semplice e immediato ai contenuti desiderati, la sua diffusione è ormai capillare. È da prendere anche in considerazione la possibilità di acquistare followers Spotify italiani reali e attivi nei profili, per dare una spinta iniziale alla propria carriera musicale, risultando da subito più visibili.
Naturalmente, il processo che va dal caricamento delle tracce alla diffusione su larga scala non va condotto a casaccio, ma seguendo precisi criteri per rendere produttive le tecniche di marketing, arrivando a fare dell’attività musicale un vero e proprio giro d’affari.
Per accelerare i tempi ed emergere rapidamente in questo campo, si consiglia vivamente di:
Per dare un’impronta inconfondibile alla vostra attività, dovete capire i gusti del pubblico e gli aspetti per i quali potete differenziarvi dalla concorrenza; questo si può fare conoscendo a fondo:
Sotto questi presupposti, potete procedere alla fondazione del brand: se giocate bene questa carta, i vostri estimatori vi riconosceranno tra tutti gli altri autori senza difficoltà.
Nel definirlo, dovete scegliere quattro o cinque caratteristiche identificative che saranno i pilastri del vostro marchio sul mercato. Impostatelo in modo che piaccia ai fans fin da subito, perché generalmente essi non amano tanti stravolgimenti.
Altro punto da curare in ambito di marketing è l’immagine, meglio ancora se questa viene associata a una prestigiosa azienda di moda: avrà un maggiore impatto sul grande pubblico.
Per ottimizzare il proprio personal branding, aggiornare i propri contenuti online frequentemente o, comunque, a cadenze regolari.
Crowdfunding: un vocabolo moderno che sostituisce la più familiare parola “colletta”.
Terminologia a parte, questo metodo funziona sempre, quindi perché non farvi aiutare dai vostri sostenitori? Sarebbero felici di contribuire alla vostra causa.
Oltre al tradizionale passaparola, oggi esistono delle vere e proprie piattaforme perfette per perseguire questa finalità: una delle più conosciute e affermate è MusicRaiser. In cambio di un contributo in denaro, potete offrire ai vostri fans dei gadget autografati o delle edizioni limitate delle vostre compilation, non destinate alla vendita.
È essenziale seguire, nelle operazioni di crowdfunding, alcune semplici regole:
Quanto ai modi per guadagnare, concorrono ai profitti le campagne pubblicitarie ben studiate e l’auto promozione. Quest’ultima deve essere efficace e, allo stesso tempo, discreta nei confronti del fruitore finale, quindi si raccomanda di evitare i bombardamenti di pubblicità, per non diventare pesanti e invadenti.
Infine, ricordare di organizzare i contenuti secondo una scaletta o, meglio ancora, un piano editoriale, in modo da tenere presente il filo conduttore di tutto il progetto in ogni sua fase. Un occhio di riguardo va agli aggiornamenti personali, che soddisfano maggiormente la curiosità del pubblico; a titolo esemplificativo, basta ricordare alcune modalità proficue e collaudate: